I miei preferiti

Barbara MrsTeapot B's favorites book montage

Narcopolis
Libertà
Mr Gwyn
Tre volte all'alba
Nel tempo di mezzo
1Q84: Libro 1 e 2. Aprile-Settembre
Ragione e sentimento
Una cosa da nulla
84, Charing Cross Road
Mr Jones e lo zoo della Torre di Londra
C'è ma non si
Il profumo
Stirpe
Le notti bianche, La mite e Il sogno di un uomo ridicolo
Il Circolo Pickwick
Il Maestro e Margherita
La signora Dalloway
La cena
Un giorno di gloria per Miss Pettigrew
La metamorfosi


Barbara MrsTeapot B's favorite books »

venerdì 29 marzo 2013

#unbuontè col samovàr




Entrato in anticamera, Akàkij Akakièvich vide sul pavimento intere file di sovrascarpe. Fra di esse, al centro della stanza, c'era un samovàr che rumoreggiava ed emetteva nugoli di vapore. Alle pareti erano appesi cappotti e mantelli, alcuni dei quali avevano persino i  colli di castoro o i risvolti di velluto. Di là della parete si udivano rumori e voci, che si fecero di colpo distinte e sonore quando si aprì la porta e uscì un domestico con un vassoio pieno di bicchieri vuoti, di un bricco per la panna e d'un cestino di biscotti. Evidentemente  gli impiegati erano lì da un pezzo e avevano già bevuto il primo bicchiere di tè. Akàkij Akakièvich, appeso il proprio cappotto, entrò nella stanza e subito gli apparvero i funzionari, le pipe, i tavolini per giocare a carte, mentre gli giungeva alle orecchie un chiacchiericcio fitto che si levava da tutte le parti, e il rumore delle sedie smosse. Egli si fermò goffamente in mezzo alla stanza cercando, sforzandosi di pensare che cosa dovesse fare. Ma già l'avevano notato, accolto con un grido e tutti immediatamente si recarono in anticamera a contemplare un'altra volta il suo cappotto.

Gogol
"Il cappotto" - "I racconti di Pietroburgo"
Garzanti





mercoledì 27 marzo 2013

#unbuontè con un signore baffuto

Sarà stata la galleria d'arte,
saranno stati i baffi, a me è
venuto in mente Lucio Fontana.
In una delle foto si vedeva un signore sulla sessantina,con dei baffi curati, sul petto lunghi peli bianchi, che stava seduto su una sedia, intento a bere da una tazza, forse un tè, le gambe leggermente aperte, i piedi posati un po' di taglio sul pavimento freddo. Lo si sarebbe detto assolutamente inadatto alla nudità, al punto di evitarla perfino nell'intimità domestica o amorosa, ma lì stava in effetti perfettamente nudo, il pene appoggiato di lato, piuttosto grande e circonciso, e pur essendo indubitabilmente grottesco era anche, al tempo stesso, così inevitabile, che Jasper Gwyn fu sicuro per un istante di ignorare qualcosa che quell'uomo sapeva.
 Allora alzò lo sguardo, cercò intorno, e subito trovò il ritratto del signore coi baffi, grande, appeso alla parete di fronte: era proprio lui, senza tazza di tè, ma sulla stessa sedia, nudo, i piedi posati un po' di taglio sul pavimento freddo. Gli sembrò enorme, ma soprattutto gli apparve arrivato.


Alessandro Baricco
"Mr Gwyn"
Feltrinelli

lunedì 25 marzo 2013

#unbuontè da zia Marta

Claudia Cardinale

Non sembra depressa, sembra una donna consapevole di aver avuto quel che voleva dalla vita e che ora aspetta la fine con stile, vestita e calzata comodamente.
 Riempie d'acqua un bollitore, prende una teiera inglese, due tazze, cucchiaini d'argento e dice: "Oggi tè nero, faccio una follia". Poi ride come se avesse detto "oggi champagne!". Ha un modo di fare schietto ma femminile, affascinante: sembra una danzatrice parigina, non la vedova di un veterinario di Firenze.
 Mi versa nella tazza un tè profumatissimo dicendo: "Questo è il mio preferito, sa di caramella mou". E poi: "Rino mi ha detto che è scomparsa ancora", e mi guarda in faccia con aria maliziosa.
 Seduto al tavolo della sua cucina non mi sento fuori posto. Le rispondo senza formalità: "Come ancora?".




Daria Bignardi
"L'acustica perfetta"
Mondadori

anche ebook

venerdì 22 marzo 2013

#unbuontè al chiaro di due lune

Immagine tratta dal sito
http://www.haruki-murakami.com/
In quella selezione era incluso anche La crisalide d'aria.
 Aomame annuì, prese il libro in mano e si sedette sul divano del soggiorno, colpito in quel momento dai morbidi raggi del sole. Il libro non era grosso, e i caratteri che erano stati utilizzati avevano un corpo abbastanza grande. Aomame osservò la copertina con stampato il nome dell'autrice, Fukaeri, quindi passò il volume sul palmo della mano, ne saggiò il peso e lesse lo strillo scritto sulla fascetta. Poi annusò il libro. Aveva il tipico odore dei libri usciti da poco. Il nome di Tengo non compariva, ma il libro ne comprendeva in sé l'esistenza. Il testo contenuto in quel volume era passato attraverso il suo corpo. Dopo essersi calmata un po', Aomame lo aprì alla prima pagina.
 Una tazza di tè e la Heckler & Koch erano lì, a portata di mano.



Haruki Murakami
1Q84 - Libro 1 e 2 
aprile - settembre
Einaudi

anche ebook





giovedì 21 marzo 2013

#unbuontè con Sua Maestà

Un giorno, all'ora del tè, stava leggendo Henry James quando sbottò: "E muoviti!".
La cameriera, che stava portando via il carrello del tè, disse: "Chiedo scusa, Maestà" e, nel giro di due secondi era già schizzata fuori dalla stanza.
 "Ma no, non tu Alice" le gridò dietro la regina, addirittura rincorrendola sulla porta. "Non tu!"
 Una volta Sua Maestà non si sarebbe preoccupata di quello che pensava la cameriera, o di aver ferito i suoi sentimenti: adesso però le dispiaceva, e tornando a sedersi si chiese come mai. Al momento non la sfiorò l'idea che quello slancio potesse avere un nesso con i libri e perfino con quell'irritantissimo Henry James. A tempo debito però se ne accorse, e in uno dei suoi appunti successivi scrisse: "E' possibile che io mi stia trasformando in un essere umano. Non sono convinta che si tratti di un cambiamento auspicabile". E stavolta pensò bene di aggiungere la data.

Alan Bennett
"La sovrana lettrice"
Adelphi

mercoledì 20 marzo 2013

#unbuontè di matti

John Tenniel - Alice, la Lepre Marzolina e il Cappellaio Matto

Davanti alla casa, sotto un albero, c'era una tavola alla quale sedevano la Lepre Marzolina e il Cappellaio a prendere il tè; in mezzo a loro era seduto un Ghiro che dormiva profondamente e gli altri due lo usavano come cuscino per appoggiarvi il gomito, mentre facevano conversazione al di sopra della sua testa.
- Molto scomodo per il Ghiro - rifletté Alice - ma siccome è addormentato, probabilmente non gli fa nulla.
 Sebbene la tavola fosse molto grande, i tre sedevano l'uno accanto all'altro in un angolo.



John Tenniel - la Lepre Marzolina e il Cappellaio
 tentano di  mettere Ghiro nella teiera
- Non c'è posto! Non c'è posto! - gridarono quando videro Alice che si avvicinava.
-C'è posto d'avanzo! - disse Alice indignata, e si mise a sedere in una grande poltrona ad un capo della tavola.
- Prenda un po' di vino - disse la Lepre Marzolina in tono incoraggiante.
 Alice guardò sulla tavola, ma non vide che del tè.
- Non vedo vino - osservò.
- Non ce n'è - disse la Lepre Marzolina.
- Allora non è gentile da parte vostra offrirmelo! - disse Alice in collera.
- Non è gentile da parte sua sedere senza essere invitata - ribatté la Lepre Marzolina.
- Non sapevo che fosse la vostra tavola - disse Alice - è apparecchiata per ben più che tre persone.
- I suoi capelli hanno bisogno d'essere tagliati - disse il Cappellaio, aprendo bocca per la prima volta, dopo che per un bel pezzo aveva osservato la bambina con grande curiosità.
 - Non è buona educazione fare delle osservazioni di questo genere - disse Alice severamente - è proprio da persona rozza.
 A sentir questo, il Cappellaio spalancò gli occhi; ma tutto quel che disse fu:
 - Perché mai un corvo assomiglia a uno scrittoio?

"Alice nel Paese delle Meraviglie"


martedì 19 marzo 2013

#unbuontè con Mikage


Il suo viso sorridente mi rasserenò. Penso non ci sia niente di meglio di un tè al pomeriggio insieme ad una persona amica. Di lui conosco le posizioni strane che assume quando dorme, tutto lo zucchero e il latte che mette nel caffè, la sua ridicola faccia seria davanti allo specchio quando cerca di aggiustarsi i capelli col fon. Comunque, penso che quando stavamo insieme non sarei stata certo tranquilla come adesso accorgendomi che lo smalto delle unghie si era rovinato pulendo il frigorifero. 
Dopo un po' di convenevoli, a un tratto, come se si fosse improvvisamente ricordato di qualcosa, Sotaro disse: "A proposito, ho sentito che stai a casa di Tanabe."

 Spalancai gli occhi.
 Ero talmente sorpresa che inclinai la tazza che avevo in mano facendo cadere il tè sul piattino.


Banana Yoshimoto
"Kitchen"
Feltrinelli

anche e-book

lunedì 18 marzo 2013

#unbuontè con Miss Pettigrew

 "Non so lei" disse quindi, temeraria, "ma io gradirei molto una bella tazza di tè".
 "Oh!" disse Miss LaFosse.
 "Le altre bevande erano molto piacevoli, per cambiare un po' " disse Miss Pettigrew in tutta sincerità, "e certo mi hanno dato sensazioni amabilmente bizzarre, ma io dico sempre che nulla supera una bella... tazza... di...tè".
 "Ha proprio ragione" rispose gentilmente Miss LaFosse. "Ora vado a prepararlo".
 "Ferma lì" disse risoluta Miss Pettigrew. "Se solo sapesse quanto... quanto adoro farlo io... e in particolare per qualcuno che lo apprezza".
  Miss LaFosse la lasciò fare.
 Miss Pettigrew si precipitò in cucina e si mise a piroettare in un felice e operoso girotondo domestico.


 Il bollitore fischiò e Miss Pettigrew preparò il tè. Lo mise su un vassoio con qualche biscotto e portò tutto a Miss LaFosse che attendeva in salotto.
 "Aveva proprio ragione" commentò quest'ultima, "il tè ristora davvero molto".
 Sopra la propria tazza fragrante, Miss Pettigrew sorrise. "Lo dico sempre: ti rinfreschi con una bella tazza di tè e poi vai avanti per ore."


Winifred Watson
"Un giorno di gloria per Miss Pettigrew"
Neri Pozza

pubblicato anche da BEAT Edizioni




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