I miei preferiti

Barbara MrsTeapot B's favorites book montage

Narcopolis
Libertà
Mr Gwyn
Tre volte all'alba
Nel tempo di mezzo
1Q84: Libro 1 e 2. Aprile-Settembre
Ragione e sentimento
Una cosa da nulla
84, Charing Cross Road
Mr Jones e lo zoo della Torre di Londra
C'è ma non si
Il profumo
Stirpe
Le notti bianche, La mite e Il sogno di un uomo ridicolo
Il Circolo Pickwick
Il Maestro e Margherita
La signora Dalloway
La cena
Un giorno di gloria per Miss Pettigrew
La metamorfosi


Barbara MrsTeapot B's favorite books »

giovedì 28 novembre 2013

Ho letto IL RICHIAMO DEL CUCULO

E sì, l'ho letto perché l'ha scritto J.K. Rowling, altrimenti molto probabilmente non l'avrei comprato. Non per altro, ma di thriller ce ne sono a bizzeffe e a star dietro a tutti uno ci perde la testa. Quindi è normale essere un po' selettivi: i tuoi preferiti, poi ogni tanto ci butti dentro un nuovo scrittore, spesso un prenderci, spesso una delusione.
Ma quando sul sito dell'Ansa - ripeto, Ansa -  è apparsa la notizia che in realtà l'autore del libro in questione, Robert Galbraith, altri non era che la Rowling, allora mi sono detta: Forte, lo leggerò di sicuro

Perché la Rowling è brava e basta. 

Ha dato alla luce il maghetto più famoso del mondo, che ho sempre adorato, e anche in versione over teen non ha deluso le mie aspettative: Il Seggio Vacante - edito da Salani, come tutti i suoi romanzi -  è proprio un gran bel libro. Profondo, ironico, realistico, a carattere sociale, ma soprattutto scritto bene e popolato da personaggi ottimamente caratterizzati.

Entrambi i titoli sono anche in versione e-book
Come ne Il richiamo del cuculo, primo giallo in cui si è cimentata, che è bello non perché l'ha scritto lei, ma perché lei scrive belle storie e lo fa molto bene.

Il fattaccio si svolge in un esclusivo quartiere di Londra: Lula, la modella più popolare del momento, precipita dal balcone del suo appartamento. Sembra un suicidio, ma il fratello di lei non ne è convinto ed ingaggia un investigatore privato, Cormoran Strike.
Strike è un omaccione peloso, reduce della guerra in Afghanistan e dalla tormentata storia d'amore con Charlotte, al quale sbatte letteralmente addosso la sua temporanea segretaria Robin, ragazza sveglia con un sogno nel cassetto, investigare.
La storia si dipana secondo i canoni del giallo classico all'inglese - e mi sorridono anche le orecchie - tra interrogatori, pedinamenti, ricerche, colpi di scena, il tutto permeato da humor e umanità.

Un giallo che va giù tutto d'un fiato e personaggi, Robin e Strike, che sono già entrati nella rosa degli investigatori famosi. La Rowling ha questa straordinaria capacità, te li fa amare subito questi tizi, ma come fa? Come fa?
Insomma, già aspetto il secondo romanzo di Galbraith, e magari anche la serie tv della BBC.


martedì 26 novembre 2013

Ho letto PUGNI, SVASTICHE, SCARABEI

E' stato amore a prima lettura con Ned Beauman. Galeotto fu La macchina fatale , il suo secondo romanzo. Appena terminato mi mancava di già, ma tantissimo; così ho subito ordinato in internet il suo romanzo d'esordio Pugni, svastiche, scarabei pubblicato in Italia da Sironi Editore (anche in versione e-book!).


Inutile, mi tocca essere ripetitiva: Ned (ormai siamo intimi: ho letto tutta la sua Opera) scrive in modo favoloso ed è geniale! 
Non è da tutti appioppare al proprio protagonista la trimetilaminuria, una malattia genetica (vera) che fa puzzare come pesce andato a male. O ancora, che in situazioni stressanti si domanda: 

cosa farebbe Batman al mio posto? 

Kevin Broom è questo ed altro e il ritrovamento di una lettera scritta da Adolf Hitler - e di un cadavere - sarà la causa del suo coinvolgimento in un intrigo che lo porterà ad indagare sui bassifondi londinesi degli anni Trenta, tra pugili ebrei omosessuali, ricchi snob, entomologi filonazisti e antisemiti, fino all'epilogo straordinario ai giorni nostri, tra collezionisti di rare memorabilia naziste e membri della Società Thule.

Il mio Ned (sospiro da teenager) è unico. Originale, bravo, colto, canzonatorio, sottile umorista, inventore di un genere tutto suo.
Ora mi sorge spontaneo un pensiero. Il suo terzo romanzo - Glow -  uscirà in Inghilterra a maggio 2014: quanto ci vorrà a tradurlo? Ma soprattutto: lo pubblicheranno? Mi toccherà leggerlo in inglese? Non ci si può lasciar sfuggire Ned Beauman, sarebbe un gravissimo errore, potrei sguinzagliare degli scarabei geneticamente modificati... Lo voglio! Subito!


BOOKies:
L'edizione illustrata in quindici volumi dell'opera completa di Goethe;
Come disegnare cani e gatti;
Plain English, di Lord Alfred  (Boise) Douglas
Se io fossi dittatore, di Julian Huxley;
La fiamma della candela, di Sansom
Mein Kampf, di Adolf Hitler
Il tramonto dell'Occidente, di Spengler
Sulla costruzione della sfera, di Archimede

e Grammatica e Lessico Pangeano del protagonista Erskine.

martedì 19 novembre 2013

MrsTeapHot's life(book)style

Si avvicina l'inverno ed è una stagione che a me piace, perché vuol dire casa - fortunatamente - nido, calduccio, lana, coccole, Natale e tanti libri (regalati - mi stanno sorridendo anche le orecchie).
Le mie tre tendenze hot per l'inverno coinvolgeranno ovviamente i miei compagni di insonnia, ma, tra i tanti, tre saranno i miei spiriti, i miei libri guida, come nel Canto di Natale di Dickens: un libro del passato, uno del presente ed uno del futuro.

Art Nouveau

Il primo di febbraio - che tra parentesi è il mio compleanno - prenderà il via, fino al 15 giugno 2014,  una mostra presso i Musei San Domenico di Forlì che  non voglio assolutamente perdermi: 

Liberty. Uno stile per l'Italia Moderna.

Non vedo l'ora di essere circondata da quadri, statue, mobili, eleganti oggetti d'arredo, vetrate, fiorati tessuti impalpabili e fantastici gioielli. Sono sicura che, oltre a sbavare come un alano, quando uscirò dal museo mi sentirò molto femme fatale. Per calarmi nella parte rileggerò Salomè di Oscar Wilde, ma non uno qualsiasi. Ho trovato in biblioteca l'edizione Rizzoli del 1974, illustrata (cito il mitico Alberto Arbasino dalla sua introduzione all'opera) dal preziosissimo esteta "Liberty" Aubrey Beardsley, che elegantemente disegna le sue perverse bambinacce capricciose e impressionanti.

Da rifarsi gli occhi! Lascia a bocca aperta.

Il Passato

Downton Abbey

Ormai sono due anni che io e mia mamma non ci perdiamo una puntata di Downton Abbey, la pluripremiata serie televisiva ambientata in Inghilterra nei primi decenni del Novecento, creata da quel mostro di bravura che è Julian Fellowes - e tifiamo per la suffragetta Sybill. La terza stagione verrà trasmessa, come da tradizione, a Dicembre su Retequattro, e promette scintille dato che nella serie esordirà l'attrice premio oscar Shirley MacLaine, nei panni di Martha Levinson, madre di Lady Cora. Prevedo fantastici scambi di battute tra la conservatrice e pungente matrona di Downton Abbey (mio mito!) interpretata magnificamente da un altro premio oscar, Maggie Smith - la professoressa McGranitt di Harry Potter - e la ruvida mamma americana di Cora.

La strenna natalizia di Neri Pozza, che di Julian Fellowes ha già pubblicato Snob e Un passato imperfetto - stupendi! -  sarà Downton Abbey, la sceneggiatura completa della prima stagione - quindi anche scene tagliate dalla produzione - arricchita da aneddoti e curiosità sui personaggi e sulle riprese. Mio! E devo averlo subito, così scatta il ripassone. A buon intenditor...


Il Presente

Il classico rivisitato

Come tutti gli anni, l'avvicinarsi del Natale mi crea un tenero ed infantile scombussolamento: canticchio, faccio dolci, compro il pandoro che poi diventa posso perché lo mangiamo poco,  penso al pranzo di Natale - per fortuna lo prepara mia madre - sono coccolona, gioco di più e mi viene voglia di leggere un classico.  Come i bambini non vedono l'ora di aprire la prima casellina del loro calendario dell'avvento, io il primo giorno di dicembre inizio il mio Classicone di Natale - che fantasia... Solitamente opto per un classico russo - l'anno scorso è toccato ad Anna Karenina - quest'anno invece proseguo con il filone britannico ed il prescelto è Grandi Speranze di Dickens. Ovviamente in versione e-book, perché, sarò una pappamolle, ma 720 pagine i miei polsi le reggono poco. Poi volete mettere quanto è più maneggevole il lettore e-book? Sottile, leggero, comodo e pratico. Te lo porti ovunque (e non si fanno le orecchie alle pagine!)

Dai, ci sta. Fuori nevica, il camino è acceso, il tè è pronto, il plumcake all'arancia (di Lolì) pure (basta con il plumcake allo yogurt o in versione festa coi canditi!), il bambino sta spargendo briciole del suddetto plumcake in ogni dove, il marito pisola, il lettore e-book è acceso.

Il Futuro

Se non trovate abbastanza calore nel guardare la vostra serie preferita comodamente sul divano avvolte in un plaid, oppure circondate dall'arte, o nella sicurezza del vostro focolare. Se pensate che hot sia qualcosa che va oltre queste cose, solo qualcosa di malizioso, di osé, allora sappiate che leggere è hot, perché


reading is sexy.

My life(book)style

lunedì 18 novembre 2013

Il plumcake all'arancia di Lolì

Basta con il plumcake allo yogurt e con quello alle gocce di cioccolato.

"Ah, ma io a Natale lo faccio con la frutta candita".[meico] Che noia!

Provate il plumcake all'arancia e vi leccherete i baffi, un profumo poi mentre cuoce.

La ricetta, insieme ad altre, la cui protagonista indiscussa è per l'appunto l'arancia, me l'ha insegnata la sensuale e cazzuta (ops!) commissaria Lolì, durante la sua prima indagine nel magnifico giallo La circonferenza delle arance, della bravissima Gabriella Genisi, edito da Sonzogno

Riporto la ricetta paro paro.

Ingredienti:
Succo e scorza di un'arancia non trattata
170 g di burro morbido
250 g di zucchero
1 pizzico di sale
4 uova
50 ml di latte
250 g di farina
1 bustina di lievito per dolci

Preparazione:
Imburarre uno stampo per plumcake. In una terrina lavorare bene il burro con lo zucchero poi incorporare le uova (uno alla volta), il sale, il latte, il succo e la scorza grattuggiata dell'arancia. Aggiungere un po' alla volta la farina setacciata e, per ultimo, il lievito per dolci.
Versare il composto nello stampo e porre in forno (statico, l'ho aggiunto io) preriscaldato a 180°C per circa 45 minuti.

Et voilà. Buonissimo!


Plumcake, il libro e il tè

Buon appetito e buona lettura di questo giallo consigliatissimo. E' una forza della natura Lolì, a Montalbano ci fa un baffo (di rossetto).


lunedì 11 novembre 2013

Un salto al BarLume

Stasera, su Sky Cinema 1, andrà in onda il primo dei due film tratti dai romanzi di Marco Malvaldi, tutti pubblicati da Sellerio.  Scaramanticamente si parte dal terzo pubblicato Il re dei giochi. Domenica 17 novembre sarà la volta de La carta più alta
Da appassionata dei vecchietti del BarLume, attendo l'evento - perché di evento! si tratta - con un misto di gioia e di paura. Un'ansia da prestazione lecita perché spero, ma ne sono quasi certa, che si riesca a rendere onore alla carta. 

Di rito, quindi, un caffè al BarLume, anche se io prenderei più volentieri un buon tè: poche righe, tratte dai romanzi, per conoscere i protagonisti. 

I quattro romanzi della serie dei vecchietti del BarLume
In primis Massimo, il barrista. È sulla trentina, capelli ricci, barba; un aspetto vagamente arabeggiante, accentuato dal camicione da pirata lungo fino alle ginocchia miracolosamente immune da aloni di sudore. Spesso parla da solo ad alta voce. È alto, con un grosso naso adunco.

Il gruppetto fuori dal BarLume, nel pieno centro di Pineta, è di quattro vecchietti belli arzilli, del tipo comune da queste parti


Ampelio Viviani, anni 82, ferroviere in pensione, sindacalista, discreto ex ciclista dilettante e incontestato trionfatore della gara di moccoli introdotta (ufficiosamente) all'interno della festa dell'Unità di Navacchio per ventisei anni consecutivi dal 1956. Ah, è il nonno di Massimo. 

Aldo, quello del ristorante Boccaccio. Vedovo spensierato e di compagnia. Amante della musica barocca, della letteratura classica e delle donne che respirano, Aldo è attualmente una delle tre o quattro persone viventi in grado di esprimersi in un italiano grammaticalmente corretto, assolutamente privo di anglicismi e decisamente forbito.

Il Rimediotti (nome di battesimo Gino), 75 portati male, pensionato delle poste. Alto e macilento. Un vecchietto tranquillo, di idee vagamente nostalgiche del ventennio, e notevole giocatore di biliardo.

Pilade Del Tacca, ha assistito al placido scorrere di settantaquattro primavere ed è felicemente sovrappeso. Anni di duro lavoro al Comune di Pineta, in cui se non fai colazione quattro volte per mattina non sei nessuno, lo avevano forgiato sia fisicamente che caratterialmente: infatti, oltre che maleducato, era anche rompicoglioni. 

E poi

Tiziana, la ragazza che aiuta Massimo al banco. Alta, bel portamento, rossa di capelli come il nome suggeriva, era stata assunta da Massimo in quanto possedeva due qualità perfette per lavorare in un bar. In primo luogo, non era imbranata. Secondo, aveva un paio di puppe bellissime, che occultava con scarso successo dentro magline attillatissime o camicette col nodo e nessun bottone allacciato. 

Il dottor commissario Vinicio Fusco, nel quale non è umanamente possibile trovare niente che ispirasse la minima briciola di simpatia. E' permaloso, arrogante, testone, presuntuoso e vanesio. 

Quell'uomo è un libro di barzellette sui calabresi. 

Un grandissimo in bocca al lupo, buona visione e buone letture!

Se non avete letto i romanzi, l'avvicinarsi del Natale potrebbe essere una buona scusa per regalarseli o farseli regalare. E, a proposito di Regalo di Natale, questo è proprio il titolo della classica strenna natalizia di Sellerio che, come ogni anno, propone un'antologia di racconti gialli, in uscita il 14 novembre. E, udite udite, tornano i quattro vecchietti a rompere simpaticamente, con una nuova avventura, La tombola dei troiai!
Già nella mia letterina a Babbo Natale, ma riuscirò a resistere fino ad allora?

giovedì 7 novembre 2013

Ho letto LA FIGLIA DEL BOIA

Evviva! Giovedì prossimo, il 14 novembre, uscirà in libreria La figlia del boia e il monaco nero, la seconda avventura di Jakob Kuisl, professione boia.


Jakob vive nella Baviera di metà Seicento e discende da una famiglia di boia. E' un omaccione di quasi due metri che incute un certo timore, oltre che per la stazza e per il suo lavoro, anche per le sue conoscenze di medicina ed erboristeria. Infatti il boia di Schongau può essere considerato all'avanguardia per quanto concerne le scienze dell'epoca e dotato di una notevole apertura mentale.

L'autore (dal cognome per me impronunciabile senza un conseguente attacco di tosse), che appartiene realmente alla dinastia di boia dei Kuisl, racconta con dovizia storica le avventure di Jakob, della sua bella figlia - sulla quale circolano chiacchiere di ogni tipo - e di Simon Fronwieser, figlio del medico cittadino, malvisto da suo padre per queste sue ambigue frequentazioni.

Ne La figlia del boia i tre fanno luce sugli efferati omicidi di alcuni bambini del paese, i cui cadaveri sono marchiati con uno strano simbolo. Il pregiudizio e l'ignoranza dell'epoca trovano il colpevole nella levatrice del paese, subito accusata di stregoneria ed arrestata.
Tra pericolose indagini, colpi di scena, lotte politiche, immersi nel magnifico paesaggio bavarese, si trascorrono piacevolissime ore in compagnia di un bellissimo ed avvincente giallo storico difficile da abbandonare.
Di certo voglio gustarmi anche la seconda avventura dello straordinario boia e spero che non tardi la pubblicazione degli altri romanzi, perché in Germania sono a quota quattro. 
E poi sono curiosissima di vedere la copertina, perché quella del primo romanzo è fantastica!


Oliver Pötzsch
"La figlia del boia"
Neri Pozza - I narratori delle tavole
giugno 2012
titolo originale Die Henkerstochter
anche in versione ebook e ripubblicato da BEAT in edizione economica

lunedì 4 novembre 2013

Ho letto DIECI DICEMBRE


La reproduction interdite, di René Magritte (1937)
A novembre.
Forse è opportuno che faccia un po' di premesse. Sono un'appassionata di racconti e non capisco perché non siano apprezzati dalla maggior parte delle persone con cui ho a che fare, ma sulla questione tornerò in un altro momento.
Adoro il surrealismo, in tutte le sue forme: dalle situazioni irreali, spinte ogni oltre limite ragionevole, all'umorismo apparentemente stupido e banale, ma che in realtà è da ricercare tra parole e immagini, al nonsense, fino ai paradossi delle relatività e della meccanica quantistica. Sono terribilmente complicata e contraddittoria, quindi dichiaro anche la mia devozione al realismo, più cinico è, meglio.
Da qui la mia adorazione per Woody Allen che, secondo me, è il miglior rappresentante dell'equilibrio instabile tra realismo (spesso cinico) e surrealismo ed è capace di oscillare tra i due senza mai cadere.
Tutto ciò per dire che George Saunders è riuscito, con questi dieci racconti, a creare un'opera che trovo assolutamente bellissima. Chiedo perdono, ma non mi vengono altri termini, perché se un libro mi piace, per me è bello e basta. 


George Saunders

Anche le altre raccolte mi erano piaciute, ma trovo che questa le superi. Perché Saunders si avvicina un po' di più alla quotidianità reale della società occidentale che ci rappresenta in questi anni, con personaggi molto introspettivi che rappresentano i nostri lati più intimi, e nel contempo mantiene quella sua vena surreale che permea tutti i racconti, anche quando non esplicitamente palesata. Poi - sarà il raggiungimento di una certa maturità o la necessità di un po' di ottimismo? - alla fine di ciascun racconto si intravvede, in modo più o meno chiaro, un certo senso di riscatto positivo del protagonista, e fa bene alla salute.
Consiglio Dieci Dicembre a tutti, soprattutto agli amanti dei racconti, ma più di qualsiasi altro, agli amanti della bella scrittura e delle belle storie. Se poi durante la lettura si ascoltano i Radiohead, viaggio letterario assicurato.

Saunderstrip®
Flebo?
Affermativo.




George Saunders
"Dieci dicembre"
Minimum Fax
titolo originale: Tenth of December (2013)


anche in versione e-book
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