I miei preferiti

Barbara MrsTeapot B's favorites book montage

Narcopolis
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Mr Gwyn
Tre volte all'alba
Nel tempo di mezzo
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Ragione e sentimento
Una cosa da nulla
84, Charing Cross Road
Mr Jones e lo zoo della Torre di Londra
C'è ma non si
Il profumo
Stirpe
Le notti bianche, La mite e Il sogno di un uomo ridicolo
Il Circolo Pickwick
Il Maestro e Margherita
La signora Dalloway
La cena
Un giorno di gloria per Miss Pettigrew
La metamorfosi


Barbara MrsTeapot B's favorite books »

venerdì 14 febbraio 2014

Testimonial di eccellenza - metoopot#1






Visto che testimonial? Mica pizza e fichi. Se ci han messo la faccia loro, a voi che cosa costa? Possibile mai un commento?
Eppure lo so che ci siete, e che tornate. Me lo dicono i magici contatori di google analytics. 
Dai, non fate i timidi. Il tempo di infusione del tè. Vi aspetto e, se proprio siete di fretta, mi accontento di un #metoopot.

mercoledì 12 febbraio 2014

Ho letto ODESSA STAR

Herman Koch
L'ho tanto atteso (vedi qui), ma ne è valsa la pena. I miei timori erano infondati. L'autore de La cena e Villetta con piscina è sempre stato esageratamente fuori di testa. Mitico!
Odessa Star è il suo romanzo più pulp e più ironico; in un certo senso più leggero, ma solo per come sono esposti i fatti. La denuncia sociale c'è, eccome, la psicopatia pure, ma il tutto è raccontato in modo così canzonatorio che la cosa quasi ti sfiora appena:
sì, ok, hanno sparato a uno, ma dai, troppo ridere. Ti immagini? Sei lì tranquillo e quello tira fuori la pistola e spara - risata -  dai, non può succedere - risata.
Ho letto critiche discordi, soprattutto di lettori, che mi hanno confermato che Koch o lo reputi un genio o un deficiente malato - io genio, si era capito? 


Be', è forte. Racconta la storia di Fred, colpito da una sorta di crisi di mezza età "genitoriale": pur di far colpo sul figlio adolescente - che reputa il padre un perdente - innesca una serie di fatti a dir poco assurdi, accompagnato dalla colonna sonora de Le iene di Tarantino, mettendosi nelle mani dell'ex compagno delle superiori, Max G., stimato uomo di potere che deve i suoi successi a metodi criminali. Max ha sempre rappresentato un ideale per Fred e fin dalle prime pagine del romanzo si apprende che è morto.  Il resto, tra flashback e non, è una storia bellissima e per nulla banale.

Ora avete solo due possibilità con Odessa Star

1) entrate nelle prima libreria che vi capita a tiro, lo comprate, ve lo gustate in tutta la sua ironica e isterica frenesia e buon divertimento!

2) BANG!

giovedì 6 febbraio 2014

Ho letto IL TESTAMENTO DI MARIA

Finalista al Man Booker Prize 2013, Il testamento di Maria dell'irlandese Colm Tóibín è un romanzo - forse più un lungo racconto - che ho dovuto lasciar sedimentare per un po' di giorni, prima di poterne scrivere.
Appena terminata la lettura ho chiuso il libro e come mi hanno insegnato ad Oxford ho detto: "Minchia!".

Una storia forte per me, cresciuta con un'educazione cristiana. Una storia originale e penetrante. Una storia emotivamente sconvolgente, che si sia credenti oppure no. Una storia cruda, raccontata in modo sublime. 

Un bellissimo libro che merita di essere letto.

Non mi vergogno a dire che più di una volta ho pianto mentre leggevo, a volte per commozione, a volte per sdegno, per rabbia, per pietà, per empatia.

Maria, ormai anziana, si rifugia al tempio della dea Artemide e dà voce ai suoi ricordi riguardo agli ultimi giorni di vita di Gesù; la sua passione, la sua morte e la sua resurrezione. Lo fa con il rancore di una madre arrabbiata, umiliata dalla paura che avuto nel giorno della morte di quel figlio che aveva raccolto attorno a sé un gruppo di buoni a nulla, anche se lui, malgrado tutto, non lo era. Raduna buoni a nulla e otterrai solo temerarietà, ambizione e cose del genere.

Tóibín racconta di una Maria donna, madre e moglie, con una capacità di immedesimarsi disarmante.  Non si possono che condividere le emozioni di quella donna esiliata che ogni giorno deve rivivere il tormento che ha passato.

Le dico quanto desidero dormire nella terra riarsa, diventare polvere in pace chiudendo gli occhi all'ombra di qualche albero. Nel frattempo, quando mi sveglio di notte, voglio di più.
Voglio che ciò che è successo non sia mai accaduto. Non avrebbe potuto prendere un altro corso? Non avremmo potuto essere risparmiati? Che cosa costava?

Lungi dall'essere stato blasfemo, Tóibín è riuscito, descrivendone la fragilità umana, a rendere la figura di Maria ancora più martire e santa.


Colm Tóibín
"Il testamento di Maria"
Bompiani - 2014

Titolo originale: "The Testament of Mary" (2012)

traduzione di Alberto Pezzotta




martedì 4 febbraio 2014

Ho letto LE DONNE DEL SIGNOR NAKANO

Dall'elegante autrice de La cartella del professore un'altra chicca, Le donne del signor Nakano, edito da Einaudi.

Un tipo mingherlino con i baffi, il signor Nakano, sulla cinquantina, con una faccia quadrata e cotta dal sole cui si addice meglio la definizione "un pezzo di sapone scuro con due occhi e un naso" e che indossa sempre un berretto di lana. Ha il suo caratterino, ma riesce a farsi voler bene. E' al terzo matrimonio, ma dell'attuale moglie neppure l'ombra nel romanzo. 
Le sue donne sono l'amante, l'eccentrica sorella Masayo, eclettica artista, e la giovane Hitomi, la dipendente del suo negozio di roba vecchia, non di antiquariato, ci tiene a specificarlo, Nakano.

Masayo ci apre le porte della bottega Nakano, ci sistema come fossimo un oggetto del negozio, su un comò o su una vecchia sedia, e ci fa assistere alle vicende amorose dei protagonisti, ascoltandone i dialoghi, gli scambi di battute, osservando un rossore, percependo un tremito o un respiro trattenuto.

Quello che più mi piace dei romanzi di Kavakami Hiromi sono i titoli dei capitoli: nomi di oggetti che diventano l'essenza del capitolo stesso, come se questi oggetti avessero la capacità di influire sul nostro stato d'animo e sulle nostre emozioni, anche sul nostro destino.

La realtà raccontata da lei diventa poesia. Tutto in questo romanzo, sebbene l'ambiente sia un po' buio e polveroso, appare etereo. Le storie si sviluppano giorno dopo giorno, mese dopo mese, divenendo evanescenti, e quel che rimane dopo la lettura è come la nota di fondo di un buon profumo.



Kawakami Hiromi
"Le donne del signor Nakano"
Einaudi - 2014

titolo originale: Furudōgu Nakanoshōten (2005)
Traduzione di Antonietta Pastore




anche in versione e-book


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