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"Avere una casa di proprietà in Pepys Road era come essere in un casinò dove la vittoria è assicurata. Se già ci abitavi, eri ricco. Se ti ci volevi trasferire, eri ricco. La Gran Bretagna era diventata una nazione di vincitori e perdenti, e tutti coloro che abitavano in quella via, per il solo fatto di abitarci, avevano vinto."
In questa immaginaria Pepys Road - sì, esiste Pepys Road, ma è una normale strada abitata da persone normali che hanno avuto un momento di notorietà grazie alla pubblicazione di questo romanzo - abita Petunia Howe, al numero 42, una vedova di 82 anni.
Di fronte a lei, al numero 51, abitano Roger e Arabella Yount, con i loro due pargoli e la tata. Lui lavora alla banca Pinker Loyd, nella City, lei si occupa del ménage familiare delegando le incombenze alla tata e spendendo soldi, per la maggior parte in continue ristrutturazioni della casa, passatempo diffuso tra le abitanti della lussuosa strada.
In fondo a Pepys Road, al numero 68, Ahmed Kamal si sveglia tutti i giorni alle 4 del mattino per sistemare i quotidiani nel suo negozio al piano terra che gestisce insieme ai suoi due fratelli, Usmam e Shaid, ed alla moglie.
Al numero 27 si trova la lussuosa, super tecnologica e iper confortevole abitazione che ospiterà il senegalese Freddy Kamo, giovanissima promessa del calcio britannico, insieme al padre.
Pepys Road è attraversata tutti i giorni da Quentina Mkfesi, rifugiata politica, ora ausiliaria del traffico; sporadicamente da Smitty, anonimo artista di grido, quando va a trovare sua nonna Petunia, e da sua madre Mary.
Pepys Road è un bel giro di lavoro per i due amici polacchi Bogdan aggiustatutto, come lo chiamano i ricchi abitanti - in realtà il suo nome è Zbigniew - e Priotr, muratori/imbianchini/carpentieri/elettricisti.
Per Pepys Road si aggira la minaccia, sotto forma di cartoline recapitate agli abitanti con la foto della porta di casa loro e la scritta "Vogliamo quello che avete voi".
In un anno, dal dicembre 2007 - gli albori della crisi finanziaria - al novembre 2008 può accadere di tutto a Pepys Road, come logica conseguenza degli eventi o in modo imprevedibile.
Scritto magistralmente, Capital (è il titolo originale) descrive la nostra società occidentale in modo sfacciatamente intimo, quasi impudico, ma ironico e nel contempo poetico. Non si pensa agli abitanti di Pepys Road come a personaggi, ma come a persone; i nostri vicini di casa, i nostri amici, noi stessi. Dovessi andarci, sono sicura che andrei a vedere in fondo alla via, dove mi aspetterei di entrare nel negozio dei Kamal, o sbircerei al numero 51. Sicuramente mi farei fotografare davanti al cartello della strada.
Pepys Road è la nostra vita attuale, la nostra storia, sta a noi decidere come percorrerla, ma dove ci porterà, non si sa.
Leggetelo, non è solo un bel romanzo, è Letteratura.
John Lanchester
"Pepys Road"
Mondadori
pagg. 504
anno di pubblicazione: 2013
titolo originale: "Capital" (anno 2012)
anche in versione e-book