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Se Marc Chagall fosse stato uno scrittore, avrebbe scritto come Luca Ciarabelli.
Avrebbe narrato la storia di Cornelio Persico, ragazzo sognatore ed anticonformista di Villatinferno, una volta conosciuto come il paese dell'antica famiglia dei Pescidoro, di cui ora rimane solo l'Albergo: un manicomio.
Avrebbe descritto, al pari di Ciarabelli, quel paese onirico, sospeso nello spazio, ed i suoi particolari abitanti.
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Avrebbe raccontato di come Cornelio, spinto dal desiderio di trasporre Via col Vento a teatro, spinto dalla Vocecita, dal suo innato senso di libertà e dall'insoddisfazione della sua quotidianeità, contravvenga alle leggi, al luogo comune, al pregiudizio, all'ignoranza. Ma il sogno non paga, al momento, e Persico viene rinchiuso in manicomio. Qui incontrerà l'amore e amerà come si ama solo una volta nella vita.
Non si può non pensare a Cornelio e ad Angela Delcielo ammirando le coppie di innamorati spesso dipinti da Chagall.
Immergersi nella lettura di questo romanzo è come tuffarsi in un quadro del grande artista bielorusso, e farsi permeare dall'olio dei colori, dai loro odori e vivere una storia intensa, onirica, romantica e divertente. Ti senti leggero e voli sopra la banalità e le brutture del mondo.
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Un romanzo unico, fuori dal coro e lontano dai soliti cliché, caratterizzato da uno stile narrativo e da una padronanza della nostra bella lingua italiana che pochi scrittori hanno.
Ciarabelli, non solo in questo romanzo, ma anche nel primo, "Il bambino che fumava le prugne", fa della parola quello che Chagall faceva dei colori: romanzi all'avanguardia.
Qui l'intervista a Luca per "Il bambino che fumava le prugne": Il bambino che fumava le prugne - intervista
Qui l'intervista a Luca per "Il bambino che fumava le prugne": Il bambino che fumava le prugne - intervista
Luca Ciarabelli
"Il paese dei Pescidoro"
Il Maestrale
Pag. 190
ISBN 978 88 64290 00 3
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Magnifico il parallelo con Chagall! Brava Mrs Teapot! :)
RispondiEliminaGrazie Fabio, onorata.
RispondiEliminaBarbara