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Zottia farà quindi parte, per otto giorni, di un gruppo di amici, tra cui, oltre a Teresa e consorte, l’inaspettata Serena, che ha appena lasciato il marito, un giornalista intraprendente innamorato di Serena, il notaio Vuattone, il borioso editore Aureliano Severi, sua moglie e la cagnolina Meg Ryan, i due soci del marito di Teresa.
Al terzo giorno della sua permanenza nella meravigliosa Costiera Amalfitana, il ritrovamento del cadavere. Zottia viene inevitabilmente coinvolto nelle indagini insieme al Maresciallo Antuoferno ed inizia l’avventura, in modo elegante, pacato, intelligente ed ironico.
Non ci sono scene di sesso, ma amori romantici, non ci sono bambini o donne che subiscono violenze, non c’è droga, non ci sono file criptati, mancano zombie e vampiri, non ci sono inutili ed antiestetici spargimenti di sangue. Vi si trovano bigliettini – di carta! - strappati, analisi psicologiche, deduzioni basate sulla logica, altri cadaveri ed un finale inaspettato.
Se non fosse per l’ambientazione contemporanea, Corpo Morto potrebbe sembrare un classico del giallo, perché di questo ha il buongusto, la raffinatezza, la semplicità, l’eleganza e tanto humour, grazie a più di una figura, tra cui spicca quella dell’editore (denuncia ironica del mondo del libro?).
A dodici anni dal suo primo romanzo giallo, “Testimone invisibile”, Marco Polillo torna con tutta la sua passione e l’amore per il mystery all’inglese, che l’hanno portato a pubblicare l’ormai mitica collana I bassotti. Speriamo non dover attendere tanto per un terzo romanzo.
http://corpifreddi.blogspot.com/2009/12/corpo-morto-marco-polillo.html