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A inizio anno ho terminato La Bellezza delle Cose Fragili, di Taiye Selasi e La Cartella del Professore, di Kawakami Hiromi, entrambi editi da Einaudi, entrambi lontani anni luce dal nostro modus vivendi, entrambi magnifici: due romanzi molto diversi tra loro, per stile, trama, cultura, accomunati però dalla bellezza (termine restrittivo in questo caso) che li contraddistingue.
Segue Ethan Frome, di Edith Wharton (BUR). Magnifico! Lei era unica.
Mi stanno aspettando Mappe per Amanti Smarriti, di Nadeem Aslam (Feltrinelli), La Figlia del Boia e il Monaco Nero, di Oliver Pötzsch (Neri Pozza) - la seconda avventura del boia Jakob Kuisl, di cui ho letto la prima indagine (qui)- e Senza Toccare il Fondo, di Naomi Alderman (Nottetempo).
In versione e - book mi aspettano Come Diventare Ricchi Sfondati nell'Asia Emergente, di Mohsin Hamid (Einaudi), Revolutionary Road, di Richard Yates (Minimum Fax).
Devo approfittare della prima metà del mese perché poi usciranno gli ultimi di Kawakami Hiromi, Le donne del Signor Nakano e di Nadeem Aslam, Note a margine di una sconfitta (ancora Einaudi il primo e Feltrinelli il secondo) che non voglio perdere, oltre al mio amatissimo Koch con Odessa Star (Neri Pozza) che inizierò a leggere appena uscita dalla libreria. Evviva! (L'evviva era per Herman Koch, del quale si parlerà a breve).
Buon anno, buon gennaio, buone letture (per me sicuramente), buon tutto e che la forza sia con voi (scusate, mio marito sta guardando Star Wars e gli dedico la foto).
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