E' il primo sudamericano che ho letto e Cent'anni di solitudine non si dimentica facilmente.
Non starò a raccontare la rava e la fava di chi era Gabriel García Márquez, della sua malattia, di quello che ha scritto, del realismo magico, di Macondo. Per quello ci sono Wikipedia e i centinaia di articoli che fioriranno sul web.
Mi limito a dire che
è arrivato alla fine di ogni speranza, più in là della gloria e della nostalgia della gloria.
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