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Quella giornata non sarà più una giornata qualunque per Fernando Savani, così come non fu una giornata qualunque quella in cui Ermete Morelli, a seguito di un borseggio in circostanze analoghe, decise di togliersi la vita. Fernando vuole vederci chiaro: parte l'indagine, ma non una di quelle a cui Valerio Varesi, il papà del Commissario Soneri, ci ha abituato, bensì uno scandaglio della natura umana.
Un romanzo profondo, che sviscera l'animo. Fernando scoprirà dove possono spingersi la grettezza umana, l'aggressività, la cattiveria. Proverà sulla propria pelle la legge del più forte, al debole non resta che soccombere. Sembra che persone sensibili, rette, rispettose dei valori, siano null'altro che sprovveduti e disagiati, a cui non resta che rifugiarsi nel loro mondo, o nell'oblio eterno o nella pazzia. I deboli hanno un odore particolare, e le belve feroci sanno riconoscerlo subito. Alle volte è un'aggressività di facciata, o meglio, costruita, a cui il debole furbo si adatta per non fare la fine del topo.
Ognuno di noi ha il proprio borseggiatore, colui che ti ruba la dignità, che ti fa aprire gli occhi su chi sei e come sei, che ti fa capire che non ti piaci o che non ti piace il mondo in cui vivi.
"Le imperfezioni" - del debole o del forte? o della società? - è un romanzo in cui l'analisi dell'animo ricorda i romanzi dostoevkiani. In particolare, durante la lettura, mi sovveniva "Memorie del sottosuolo", per la capacità analitica di Varesi e per lo spaccato che egli dà di questa società che spinge i deboli nel sottosuolo. Vi si mettono a nudo, senza pudore, le emozioni umane. L'etica è il filo conduttore di tutta la storia.
Dostoevskij racconta del perché il protagonista non ha saputo diventare nemmeno un insetto, Valerio Varesi ci racconta come.
Valerio Varesi
Le Imperfezioni
Edizioni Frassinelli
pagg. 276
ISBN 978 88 7684 958 9
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